percorso:
http://tinyurl.com/5khsxk
Cerco di svegliarmi presto, ma non ci riesco. Per fortuna i muratori che costruiscono il nuovo edificio gemello di fronte al mio alle 7 precise iniziano a cantare vecchi successi (!) dei pooh: capite bene che è impossibile restare a letto!
La prima tappa è Cremnago.
Per prepararmi al viaggio uso il metodo scientifico, che nel 2000 vuol dire google. il sito http://web.tiscalinet.it/emmcoisson/ciclo/bagagli.htm di un cicloviaggiatore che si è pesato tutto il bagaglio, comprese le aspirine e la tenda, mi fornisce la lista base da scremare.
Incrocio le dite per la sopravvivenza delle piante, controllatina alle gomme della bici, e si parte.
Anzi, tappa alla coop a recuperare beni di prima necessità, cioè camera d’aria di scorta del 28”, e le barrette energetiche. Mi auguro che questa sosta si riveli solo eccesso di zelo, (ma non sarà così!)
Non avendo mai intrapreso un viaggio da solo in bici, non mi sento ancora pronto psicologicamente. Allora, la prendo un po’ larga, mi acclimato al mezzo facendo il giro dei parchi della zona, le Cave, Trenno, Montagnetta: dopo il pranzo e la pennica (vi ho detto che sono in vacanza no?), rifocillato dalla torta salata, mi sento pronto.
Giù dal ponte ciclabile sulla gallaratese, e via verso la prima meta.
Le indicazioni stradali brianzole meritano un paragrafo a parte.
I cartelli sono indecifrabili, mandano l’ignaro ciclista verso pericolose statali o autostrade o bretelle. L’ultimo giorno vi racconterò di come sono finito in superstrada!
Gli autoctoni sono vari: dai veri milanesi col bollino blu, immigrati extra e intra, da pochi o da tantissimi anni, lo si capisce dall’accento residuo; dall’aria indaffarata tutti. Pochi non sanno la strada, già innamorati della toponomia e delle strade di un città che li ospita tutti, e li consuma, a colpi di smog.
Passo la bovisa, la comasina è una traccia appena abbozzata da seguire in mezzo a cantieri che spuntano ad agosto in misura ragguardevole. Scavalco i binari del tram ormai morti più volte, per poi vederli riprendere vita a metà della statale dei Giovi.
I tir mi rispettano, o mi ignorano senza schiacciarmi, sebbene ogni tanto la morte mi accarezzi la spalla sinistra.
“Barlassina”, recita il cartello è a “metà strada tra como e milano”: bene, il passo è buono, gli odori dei fiori e dei pini stanno prendendo il sopravvento sullo smog, ci sono quasi.
Una mangiata colossale dai miei zii prima, dai Citterio poi, mi aspetta.
tutte le tappe:
1 https://www.gambaraalcoolica.it/wp/2008/09/03/cbt1/
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3 https://www.gambaraalcoolica.it/wp/2008/09/03/cbt3/
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