FILM: Surrogates

Béh l’ho trovato interessante. Il film parla di come quasi ognuno di noi, in epoca odierna viva sdraiato a casa collegato ad uno suo surrogato cyborg che vive il quotidiano al posto nostro. Tutti perfetti, belli, forti ed efficienti, senza possibilità di farsi male o di ammalarsi.
Il film e le tematiche pensavo fossero banali, ma guardandolo l’ho trovato meno scontato di quanto pensassi.
Effettivamente l’informatizzazione dei giorni nostri ha cambiato moltissimo le relazioni sociali ed espandere questo concetto poi anche alla vanità personale che tocca molti di noi a livello fisico è qualcosa di non così banale e scontato. Non è banale neanche l’alienazione di chi si vende per un buon aspetto esteriore e soprattutto chi lucra economicamente sulle irritanti debolezze psicologiche delle persone. In questo mondo di Barbie & Ken ovviamente si perde anche molto e il film fa riflettere.
Insomma, non è un filmone da cineteca ma dopo aver visto recentemente “Saturno Contro” di Ozpetek che ho trovato profondamente depressivo (stavo per tagliarmi le vene, giuro), sentivo bisogno di un film decisamente meno impegnativo e “leggero”.

FILM: Baarìa

Sono molto deluso e non sono sorpreso della sua esclusione all’oscar. La politica ormai un po’ sinistrorsa del “tanto basta il concetto” credo sia tramontata da un pezzo ma in Italia ancora non ce ne rendiamo conto.
Il doppiaggio… cristo questo doppiaggio di merda che detesto ed è un eterno cancro nella cinematografia italiana, peggiora soprattutto quando in audio si hanno dialoghi siciliani che sembrano la caricatura di loro stessi. Attori siciliani che sottolineano il proprio accento in maniera grottesca e ancor peggio persone che imitano l’accento siciliano pur non essendolo, con l’ovvio, patetico e irritante risultato. Un cast composto da “duemila” attori italiani “famosi” la maggior parte dei quali relegata a parti marginali. Viene da chiedersi il perché di tutto ciò… forse per attirare attenzione dove di “sodo” c’è poco?
Alcune cose sono anche carine, ma ormai cavalcano l’ombra di un linguaggio a mio avviso rimasticato e scontato, con l’aggiunta di tutto quel provincialismo che ho descritto sopra.
Alcuni attori molto bravi, ma altri…
Deludente.

FILM: The Hurt Locker

Il film è bello non c’è che dire, pur con qualche riserva.
Non c’è una vera e propria trama, tipica di quei film che cercano tramite un percorso di darti delle risposte o di suggerirti un loro punto di vista. Le immagini scorrono in sequenza in maniera quasi documentaristica e bisogna ammettere che la regista è brava a tenere alto il ritmo, ad eccezione di qualche punto morto. Detto questo nella “morale” di base (se nel caso ce ne fosse una) io ci trovo un non so ché di già visto. La “follia” di chi pur rischiando la vita, lascia a casa moglie e figli, in onore di adrenaliniche dosi di una guerra che aliena e droga i cowboy di turno, mi lascia in bocca un sapore di “già viso”.
Fotografia ottima e regia sapiente, ma… da qui a giudicarlo un capolavoro direi che ce ne vuole.

Lo scritto qui sopra esprime una semplice opinione da spettatore qualunque.

 

Gita in bici sul naviglio grande

Bel sabato di bici con capitan Philippa, Cary, Sandro

Partenza dalla canottieri, formazione:

Sandro con zaino e mountain bike di taglia un po’ piccola, che gli costrerà un po’ di fatica extra, ma tanto è giovine e forte
Cary: con bici da passeggio d’epoca nera, per mantenere lo stile intatto, con borsa di pelle (gli ecologisti stiano tranquilli: pelle ecologica)
Philippa: mtb portato direttamente da Cambridge, e miniborsettina sottosella
Cits: attrezzatura da cicloturista, ma solo una borsa laterale

Prima tappa: Abbiategrasso, raggiunta in scioltezza
decidiamo quindi di andare verso nord ed esplorare il tratto del naviglio grande che non abbiamo mai visto.

Lo spettacolo ci ripaga: sponde ricche di vegetazione, stupende ville molte delle quali rimesse in sesto ed usate per ricevimenti, castelli


Il canale non ci sembra molto adatto alla navigazione in barca da canottaggio, non di sicuro verso monte, per via della corrente e di alcuni salti che causano turbolenze preoccupanti

Pausa caffè davanti al castello di Robecco, poi una imbeccata di un simpatico signore ci indirizza verso la trattoria Italia, a Bernate Ticino, dove per 10 euro mangiamo primo, secondo vino e caffè compresi!

Dopo il relax, torniamo verso Abbiategrasso, con pausa alla cascina – azienda agricola Rivolta, a S. Maria in campo, Albairate, dove gustiamo un ottimo gelato e compriamo dei formaggi locali

Il caldo e l’afa si fanno sentire, e mentre pedaliamo verso l’abbazia di Morimondo, incontriamo un papà con due bambini che fanno il bagno nel naviglio di Bereguardo, e l’idea ispira un tuffo dal ponte anche a noi!
Da anni volevo togliermo lo sfizio di un bagno nel naviglio, l’acqua era davvero pulita e ci ha rinfrescato a puntino. Mi sono sentito come da ragazzo quando andavo a fare i tuffi alle cascate di Domaso, la stessa sensazione liberatoria, dal caldo e dalla fretta.

A Morimondo, incontriamo ancora Alessandro con i bambini, e con lui ci fermiamo a bere una birra artigianale al chiosco di Thomas, appena fuori dalle mura.

Poi corriamo a casa, prima che l’acquazzone ci colga!

Davvero una giornata di altri tempi, mi sono sentito immerso in una bella gita di metà 1900

foto: http://www.gambaraalcoolica.it/gallery3/index.php/gita-in-bici-sul-naviglio-grande

link a foto e percorso:
http://www.sports-tracker.com/#/workout/cits74/cj6kgaatah236hbd

appello per la liberazione di Francesco Azzarà

Il 14 agosto, alle ore 17.00 locali, un operatore di EMERGENCY è stato prelevato a Nyala, capitale del sud Darfur, mentre si trovava in auto diretto verso l’aeroporto della città. Francesco Azzarà, 34 anni, è alla sua seconda missione a Nyala come logista del Centro pediatrico che EMERGENCY ha aperto in città nel luglio del 2010.
EMERGENCY ha immediatamente attivato in Darfur e a Khartoum tutti i contatti a sua disposizione e ha altresì informato il ministero degli Affari Esteri italiano.
Un team di EMERGENCY sta seguendo gli sviluppi della situazione ed è in costante contatto con la famiglia, le autorità sudanesi e quelle italiane.

EMERGENCY chiede la liberazione immediata di Francesco Azzarà e auspica piena collaborazione di tutti coloro che possano aiutare ad arrivare a un esito positivo di questa vicenda.