Diario di viaggio: 4 passi per le Alpi tour – agosto 2017
Link mappa:
https://goo.gl/maps/AqFEeqZEz3T2
5 agosto 2017. “La partenza che scotta”
Tappa 1: Milano (120 m s.l.m.) – Arcene (BG) (152 m s.l.m.). Distanza 50 km
In una Milano sciolta come un gelato, dove gli abitanti rimasti sono costretti a boccheggiare, pochi esseri viventi si azzardano a muovere muscoli che non siano involontari. Ma il clima impietoso non ci ha comunque fatto modificare la data della partenza per questo ciclo tour d’alta quota con dislivelli e distanze proibitive, l’ideale per due individui assolutamente non preparati fisicamente, a metà fra il ciclismo, il canottaggio e la tavola. Io (Fabio) e Massimo (detto Cits o Max) siamo i perfetti cicloturisti dell’improvvisazione atletica, dove lo spirito portate è quello del “non me ne frega niente, tanto ci arrivo con i miei tempi e il mio stile assolutamente fuori dai cliché”.
Una controllata alla checklist e i bagagli sono fatti, sorprendentemente leggeri! La minaccia delle salite in programma ha fatto il suo mestiere. Siamo pronti. E sotto l’influenza della positiva energia solare che abbonda e anzi è quasi troppa, lasciamo via Pacini di Milano per dirigerci verso il canale della Martesana.
Subito la prima sorpresa: scopro dove si trova piazza Sire Raul, ovvero il capolinea della 62. Grandi emozioni. Guadagnata la Martesana, percorriamo la ciclabile sorprendentemente vuota se non fosse stato per i frequentatori abituali: anziani in giro in bici con l’abbronzatissimo torso nudo, sudamericani occupati a fare immense grigliate e tante belle nutrie che sguazzano in acqua. Non so se le ultime due cose siano collegate, ma non penso di volerlo sapere.
Tutto fila liscio e veloce fino a Gorgonzola, dove ci fermiamo perché la pista è ingombrata da una bici di traverso e una signora stesa sopra. Un frontale tra ciclisti non deve essere simpatico, soprattutto se ci si fa male, e la signora incidentata sembra aver avuto la peggio. Essendo arrivati 30 secondi dopo il misfatto, siamo i primi a prestare soccorso, e mentre aspettiamo l’ambulanza, Cits sfodera le sue abilità di primo soccorso usufruendo del materiale sanitario portato per ogni evenienza. Un vero inizio col botto!
Non avendo fretta, l’oretta impiegata a fare volontariato non ci nuoce e con leggiadria percorriamo il canale che offre scorci su quello che era il suo glorioso passato fra mulini ad acqua, ville spettacolari, ponti storici e virtuosismi idraulici come solo si facevano una volta. In un battibaleno siamo a Trezzo sull’Adda. Ci prendiamo il nostro tempo per visitare la centrale idroelettrica Taccani (https://it.wikipedia.org/wiki/Centrale_idroelettrica_Taccani) e poco più in la il villaggio di Crespi d’Adda, patrimonio dell’Unesco (https://it.wikipedia.org/wiki/Crespi_d%27Adda), a testimonianza del ruolo strategico che il fiume Adda ha fornito per lo sviluppo dell’energia e dell’industria, allora vanto a livello internazionale.
Accompagnati dalla clamorosa afa padana, arriviamo al termine della nostra prima tappa ad Arcene, ospiti di Eleonora aka Lola, la sportiva più determinata che conosca (https://backtothetop.org/). Entrare a casa di Lola è un sollievo che nell’ultimo mese avevo percepito solamente all’Esselunga: l’aria condizionata. In questo confortevole clima, birra e piadine accompagnano una piacevole serata di chiacchiere, proprio quelle che scivolano via lisce e piacevoli come solo con gli amici si riesce a fare.
by Fabio