Eris o Plutone: chi è il più grande?
I risultati di un nuovo studio basato su misure dirette delle dimensioni di Eris, stabiliscono che il raggio del pianeta nano è inferiore a quanto precedentemente stimato. Il confronto con Plutone è ancora aperto.
Le misure della discordia, quelle del pianeta nano Eris, tornano a far discutere. Eris, come Plutone, è uno dei tanti corpi rocciosi che formano la fascia di Kuiper, regione che si estende come un grande anello al di là dell’orbita di Nettuno. Il fatto che Eris avesse dimensioni superiori a quelle di Plutone, accese una notevole disputa che culminò nella necessità di rivedere la definizione di pianeta. Si potrebbe dire che fu “per colpa” della taglia di Eris se, nel 2006, venne designata una nuova classe di oggetti, i pianeti nani, nella quale, oltre allo stesso Eris, rientravano Cerere, Haumea, Makemake e infine Plutone che, alla luce dei nuovi parametri, non era più possibile considerare pianeta.
Ora, i risultati di uno studio pubblicato su Nature, condotto da Bruno Sicardy dell’Osservatorio di Parigi, portano nuovamente alla ribalta la questione delle misure di Eris: sembra proprio vadano ridimensionate, al punto che ora non si sa più chi, fra il pianeta della discordia e Plutone, sia effettivamente il più grande.
Secondo le stime precedenti il raggio di Eris misurava intorno ai 1500 km: anche se con un margine d’errore abbondante (circa 200 km), era comunque superiore a quello di Plutone (fra i 1150 e i 1200 km). Ora i nuovi dati fanno stringere la cinghia a Eris, arrivando a un raggio di 1163 km, confrontabile con quello del rivale: si tratta di misure più attendibili perchè effettuate con un metodo di osservazione diretta.
“In precedenza sono sempre state effettuate misure indirette” spiega Gian Paolo Tozzi dell’INAF – Osservatorio Astronomico di Arcetri , che ha collaborato a questo nuovo lavoro. “Si considerava la luminosità dell’oggetto, che dipende dalle dimensioni, dalla distanza e dall’albedo (la capacità riflettente di un oggetto celeste). La distanza la si conosce, mentre l’albedo e, appunto,le dimensioni non sono note. Facendo misure nell’infrarosso è possibile ricavare l’albedo. A questo punto si possono ricavare anche le dimensioni. Questa misura è di tipo indiretto: deve cioè assumere qualche ipotesi, ad esempio sulla velocità di rotazione che può avere l’oggetto. Il metodo dell’occultazione, invece, misura quanto tempo ci mette l’oggetto a transitare davanti a una stella sullo sfondo.”
Queste nuove misure, in quanto dirette, sono più precise e accurate: ma a questo punto ci si chiede chi, fra Eris e Plutone, sia effettivamente il più grande. “Sono praticamente uguali, hanno dimensioni molto simili. Eris era ormai conosciuto come il pianeta nano più grande del Sistema Solare, invece adesso sembra proprio che si contenda il primato con Plutone” risponde Tozzi.
Ora, per stabilire chi dei due se lo aggiudicherà questo primato, bisogna tornare a puntare l’attenzione su Plutone e misurare lo spessore della sua atmosfera per “sottrarla” nel calcolo delle dimensioni.
“Per saperlo basta aspettare la sonda New Horizons,” conclude Tozzi “fra quattro anni raggiungerà Plutone e ci darà risposte più precise. Sarà una missione grazie alla quale, su questo pianeta nano, ne sapremo molto di più rispetto a oggi.”