Il film dedicato al noto asso tedesco non è sicuramente come ce lo si aspetta. Non è dedicato alla teatralità di combattimenti di volo, non ci sono aneddoti particolari sui cameratismi militari tra i compagni di squadra e la storia romantica appesa di contorno sembra essere un solo accento decorativo nulla più.
Il tutto è basato sull’introspezione del personaggio e dei suoi stati d’animo che si evolvono durante lo scorrere della sua esistenza soprattutto nel periodo bellico. Viene descritto come eroe romantico riflessivo, un po’ in contrasto con molte fonti storiche che lo hanno invece dipinto come un freddo figlio di puttana.
Due cose trovo interessanti e mi hanno incuriosito: una è il suo percepire l’uso della sua figura di eroe nazionale come propaganda mediatica da parte degli alti livelli tedeschi. Il secondo, la stella di davide dipinta su alcuni aerei tedeschi, mostrando la presenza ebrea nei ranghi prussiani durante la prima guerra mondiale. Fa rabbrividire se si pensa cosa poi accadde soli ventitre anni dopo.
Pur apprezzando il tentativo di creare un film meno “americano” e più serio, il risultato l’ho trovo davvero sciatto e senza “zing”. Le corde non vibrano in questo film. Io trovo molto lento, pesante e a tratti soporifero. Non è certo un film che tengo in videoteca.