FILM: up in the air

Coltivavo l’idea di voler vedere questo film da tempo, a causa del mio conoscere molti frequen flyer, ma anche per l’interessantissimo occhio che il regista mette sui diversi valori delle persone ritratte. Tra chi vive in maniera disillusa, chi sogna, chi cinicamente pensa a profitti economici e chi invece vive in un proprio limbo personale fatto di benefit materiali.
Interessante il sottile accento che il film pone su come crollano i nostri castelli, quando reagiamo emotivamente in un modo totalmente nuovo ed inaspettato che non credevamo possibile, soprattutto quando convinti di avere il pieno controllo di noi stessi. Indice di come in fondo non ci conosciamo mai abbastanza.
Forse il tema chiave è l’impossibilità nel riuscire a sterilizzare la spontaneità e l’informalità delle reazioni emotive. Tema apparentemente banale, ma ritratto con classe in modo discreto e non di parte. Il film scorre bene, non zoppica mai e non ho mai trovato tempi morti.
Geniale l’idea del regista di usare veri licenziati come comparse.
Consigliato