Il film è bello non c’è che dire, pur con qualche riserva.
Non c’è una vera e propria trama, tipica di quei film che cercano tramite un percorso di darti delle risposte o di suggerirti un loro punto di vista. Le immagini scorrono in sequenza in maniera quasi documentaristica e bisogna ammettere che la regista è brava a tenere alto il ritmo, ad eccezione di qualche punto morto. Detto questo nella “morale” di base (se nel caso ce ne fosse una) io ci trovo un non so ché di già visto. La “follia” di chi pur rischiando la vita, lascia a casa moglie e figli, in onore di adrenaliniche dosi di una guerra che aliena e droga i cowboy di turno, mi lascia in bocca un sapore di “già viso”.
Fotografia ottima e regia sapiente, ma… da qui a giudicarlo un capolavoro direi che ce ne vuole.
Lo scritto qui sopra esprime una semplice opinione da spettatore qualunque.